COSTA DI RECOMMONA E FIORDO DI CRAPOLLA |
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L’itinerario parte dalla frazione Torca di Sant’Agata dei due Golfi (provincia di Napoli). Si scende praticamente per una strada ripida verso il vallone in direzione del mare attraversando una parte abitata che diventa poi pian piano uno stretto corridoio tra campi coltivati (orti, uliveti, vigneti). Il percorso originariamente ripido si addolcisce leggermente fino a lambire un fiumiciattolo (il rivo larito) ed a tramutarsi dopo il sottopasso di un ponticello e la vista di un grande pino marittimo in un vero e proprio sentiero che attraversa questa volta una boscaglia ed una vegetazione più tipicamente di macchia. Il sentiero costeggia un muro di contenimento prima di terminare sulla gradinata che scende verso il fiordo. E’ davvero strabiliante vedere come nel giro di poche centinaia di metri il paesaggio muti radicalmente offrendo la vista sia verso destra che verso sinistra su una costa incredibilmente selvaggia e bella. Lungo la gradinata di circa 1000 gradini (numerati tra l’altro con maioliche di ceramiche per chi fosse intenzionato a mantenere “il conto” del suo percorso) si apre uno spettacolo incantevole. Verso sinistra gli isolotti delle Sirenuse (isola dei Galli), una torre di guardia spagnola (di quelle già in molti altri itinerari menzionate che facevano parte del famoso sistema di difesa contro le incursioni dei pirati saraceni) e poi lo scoglio di Vetara. Verso destra l’isolotto Isca (proprietà della famiglia dei famosi attori napoletani De Filippo) e la selvaggia costa di Recommone. Prima di arrivare al Fiordo si passa per la cappella di S.Pietro dove, vuole la tradizione, pare si sia fermato l’apostolo Pietro proveniente dalla Palestina. L’ultimo tratto ci accompagna poi dolcemente verso il Fiordo (uno dei due presenti in costa amalfitana, l’altro più conosciuto è il fiordo di Furore dove durante l’estate si svolge una famosa gara di tuffi). Il fiordo ha una piccola marina, è di natura ciottolosa e vi sono addossati ai lati (pareti rocciose di natura calcarea) ruderi di antiche strutture probabilmente anche di origine romana oggi utilizzate dai pescatori come base di appoggi per reti e materiale vario. La spiaggia è “sbarrata” nella sua parte superiore da un muro di contenimento che svolge la funzione di protezione dalle onde marine per le imbarcazioni dei pescatori che ivi vi sono collocate. |
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SCHEDA TECNICA
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